sabato 19 settembre 2015

Il funerale

Nel 1800 il funerale era considerato un evento sociale al pari di un ballo o una serata trascorsa a teatro ed era assolutamente vietato presentarvisi se non muniti di un biglietto d’invito. Allo stesso modo esisteva un biglietto in cui si richiedeva espressamente la non partecipazione agli estranei. Tutti coloro ricevano un biglietto d’invito erano tenuti a comunicare se avrebbe partecipato o meno, un po’ come si usa oggi con i matrimoni. Naturalmente il nero diventava il colore primario e le donne erano tenute a indossare abiti a collo alto, guanti e veli per nascondere il viso. Questo per quanto riguardava i party tenuti in onore della persona venuta a mancare. Erano regole queste che, però, non valevano per chi non apparteneva alla famiglia ma che comunque era tenuta a indossare un abito consono poiché bisognava, in società, fare sfoggio di buona eleganza e buona educazione. Per l’epoca venire meno a questi criteri era assolutamente impensabile.
Molte furono quindi le sartorie che si specializzarono esclusivamente nella realizzazione di vestiti e accessori per i funerali. C’è da dire che diversamente da oggi l’aspettativa di vita era molto più limitata e che quindi la morte non era un evento fuori dal comune. Ma se per le classi alte un funerale diventava un’occasione per fare sfoggio del proprio potere, per le classi basse il tutto era molto più sbrigativo. Si prendeva l’abito della domenica e lo si tingeva di nero e il funerale veniva svolto di domenica perché costava meno e non avrebbe tolto tempo al lavoro. Ovviamente per le donne di ceto basso era impensabile rimanere chiuse in casa per un intero anno come invece avveniva con le signore dei ceti più alti. Con il passare del tempo le signore potevano accorciare il velo e al finire del primo anno passare al mezzo lutto dove il nero poteva essere rallegrato dal grigio, dal viola e dal bianco e il velo poteva essere infine portato sollevato sopra la testa. Esistevano inoltre panetterie e pasticcerie specializzate nella produzione di biscotti funerari. Tali biscotti venivano consegnati avvolti in carta sigillata con ceralacca e con dentro un pensiero per il defunto. Sulla superficie potevano esserci decorazioni a forma di croci. Il sigillo veniva decorato con teschi e ossa incrociate.
Alla fine del funerale era cortese mandare un biglietto, una memorial card, a tutti coloro che avevano preso parte al rito.

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